Licei Classico e Scientifico – Le classi prime al Mudec

Le classi prime liceo scoprono Amenofi al Mudec

Venerdì 1 dicembre le classi 1A, 1B e 1K dei nostri Licei Classico e Scientifico si sono recate al Mudec per visitare la mostra: “Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II”.
Seguendo di sala in sala la ricostruzione del profilo di questo sovrano, abbiamo imparato a comprendere il carattere simbolico dell’iconografia dei faraoni e il potere attribuito alla scrittura, così come a identificare nei geroglifici dei diversi reperti il cartiglio di Amenofi II; abbiamo approfondito la conoscenza dei diversi aspetti della vita quotidiana nell’Egitto del Nuovo Regno, per scoprire che l’interesse che gli Egizi hanno per i loro morti non è determinato da un particolare culto della morte ma dall’attaccamento alla vita e dal desiderio di garantire al defunto tutto ciò che gli permetta di vivere per sempre.
Per il percorso di Storia del primo anno facciamo tesoro anche di alcuni aspetti metodologici richiamatici da quanto abbiamo visto:
1) i popoli, anche quelli antichi, sviluppano particolari tecniche (es. la mummificazione) a partire dall’osservazione attenta dell’ambiente in cui vivono e, a partire da essa, sviluppano quindi un particolare tipo di intelligenza pratica;
2) Le credenze di un popolo antico non sono qualcosa di immobile, ma possono mutare col tempo (es. gli Egizi più antichi collocavano l’aldilà in cielo, nel Nuovo Regno invece viene collocato sottoterra e cambiano i miti connessi). Ciò avviene per molte ragioni, alcune delle quali restano ignote;
3) Chi studia la storia antica deve prendere consapevolezza della distanza tra sé e l’oggetto del proprio studio. Non si tratta solo di una lontananza cronologica, ma di una differenza di mentalità (es. quella antica è più fortemente simbolica della nostra) e di sensibilità. Per questo motivo è metodologicamente sbagliato fare come gli egittologi dell’Ottocento, che ricostruivano i gioielli trovati nelle tombe dei re secondo il gusto estetico del loro tempo.
Paradossalmente, per ricostruire correttamente il passato e per immedesimarsi davvero col proprio oggetto di studio occorre prima sviluppare la coscienza di quanto ci separa da questi popoli antichi.
La mostra al Mudec certamente ci ha aiutato in questo.