Licei – Essere europeo, e io cosa ci azzecco?

«La tradizione (da sola, ndr) non resta in piedi. Essere europeo in questo momento è iniziare dal principio, per un riconoscimento nell’esperienza del bene pratico che implica lo stare insieme. La verità di ciò che significa essere europei sarà sempre relazionale, arriverà attraverso l’esperienza.  (Fernando De Haro)

Con questa citazione, Maurizio Vitali ha spiegato agli studenti del Liceo come il nostro approccio all’Europa e, quindi, alle elezioni dipenda totalmente da una questione di sguardo, lo sguardo con cui noi guardiamo a questa istituzione. Ma soprattutto dal desiderio personale di mettersi in gioco, di implicarsi con chi vive come noi in Europa.

Questione di sguardo

Il tema dello sguardo, cioè dell’Io in azione è stato sicuramente il fulcro dell’intensa e appassionante “lezione” tenuta dal giornalista Vitali ai ragazzi di quarta e quinta liceo sull’Europa. Un incontro voluto proprio dai ragazzi, che si apprestano tra pochi giorni a votare per la prima volta per il rinnovo del Parlamento europeo, per capire l’origine di questa istituzione, le sue competenze e soprattutto il valore del proprio voto.

Un percorso affascinante che dal tema delle radici europee è arrivato sino ai padri fondatori passando per le guerre che hanno devastato il nostro continente, per arrivare al tema del e io cosa ci azzecco?. Quest’ultima forse la tematica più interessante per i nostri ragazzi alle prese con il voto per un’istituzione a pelle così lontana e misteriosa.

Esempi di sguardo, cioè un «io» in azione

Qui il relatore ha stupito tutti ponendo al centro proprio il coinvolgimento personale, il mettersi personalmente in gioco portando tre esempi concreti avvenuti in tre nazioni diverse:

  • Olanda: una donna islamica che dopo aver trovato in una scuola cattolica l’aiuto necessario per la figlia oggi sostiene pubblicamente il valore della scuola cattolica;
  • Spagna: dove alcune famiglie si sono unite per aiutare i poveri e il Comune ne ha preso così atto da favorire e sostenere il loro impegno;
  • Lituania: dove un’associazione si è mossa per accogliere i numerosi orfani presenti ed è stata coinvolta nella creazione di una legge sull’affido.

“Questi esempi – ha detto Vitali – mostrano concretamente che c’è un valore nell’Io se si mette in azione e questo mettersi in azione crea legami”.

Amicizia sociale (Papa Francesco)

Su questo tema centrale si è espresso proprio Papa Francesco usando il termine amicizia sociale che per Vitali significa: luoghi di socialità dove i valori fondanti europei sono esperienza normale; compagnia solidale; dialogo non scontro, ponti non muri; passione di conoscenza, non fake news; senso del lavoro, non solo consumo; senso sociale dell’impresa non solo profitto; welfare dal basso, non assistenzialismo; impegni politici locali e «scuola» di politica.

L’incontro è stato così per i ragazzi dei Licei l’occasione non solo di capire di più sulle origini dell’Unione Europea e sul ruolo istituzionale che ricopre ma soprattutto di apprestarsi ad affrontare l’appuntamento elettorale con uno sguardo diverso. Lo sguardo di chi si chiede dove e come ci si può mettere in gioco e quali siano i luoghi dove implicarsi. Una sfida reale che rende il voto più interessante perché con noi ci azzecca.

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