Secondaria. Grossman English Camp

Dal 2 al 6 marzo trentacinque ragazzi della nostra scuola secondaria hanno trascorso insieme un carnevale particolare only in English!

Accompagnati da tre docenti, i nostri studenti si sono recati a Pianello Valtidone per la prima edizione dell’English Camp della Grossman, durante il quale hanno partecipato a lezioni serrate di inglese la mattina e il pomeriggio, intervallate da momenti di convivenza tanto agognati e apprezzati.

Accanto allo studio dei vocaboli, a dialoghi con role plays e alla lettura di storie in American e British English, c’è stato tempo per giocare a calcio, preparare cookies, pitturare en plein air e la sera radunarsi in cerchio intorno al falò per cantare Irish songs.

Primaria. Musica e via! Oggi dirigo io

In queste settimane le classi prime e seconde hanno aderito alla proposta dell’Accademia Musicale Ambrosiana e, guidati dal maestro Giacomo Biagi, si sono approcciate alla scoperta di alcuni strumenti musicali.

Attraverso lo strumentario Orff (in particolare triangoli, tamburelli, maracas, guiri e nacchere) hanno imparato a riconoscere e a riprodurre alcune caratteristiche del suono: acuto, grave, breve, lungo, piano, forte.

A partire dell’esplorazione di questi strumenti, i bambini sono stati stimolati a coglierne il suono nelle sue caratteristiche evocative e a trasformarlo in un “personaggio” che è diventato protagonista di un racconto collettivamente ideato. I bambini si sono così lanciati in un’esperienza di storytelling musicale.

Durante la seconda lezione, incentrata sul conducting, i bambini hanno vestito i panni di direttori d’orchestra per guidare la classe in una semplice esecuzione musicale.

Un’orchestra per funzionare ha bisogno di ingredienti speciali: silenzio, concentrazione, occhi spalancati e attenti alle mani del direttore. Che bello quando, tutti insieme, abbiamo suonato gli strumenti per la prima volta!

Hanno detto entusiasti al termine delle lezioni.

Classico. Tourists in New York

New York is one of the most famous and visited city all over the world.
Some students of the 1K would love to see it, a few have already been there, some others would love to get back.
We have asked them to answer the question “What would you like to visit in NY and why?”: the answers have been all very personal and interesting.
They also provide good tips for people who plan to go there!

Click here and discover our students in NY.

Scientifico. Incontro con il designer Andrea Garuti

Venerdì 25 Febbraio gli studenti di prima Liceo scientifico hanno incontrato il designer Andrea Garuti dello studio Busetti Garuti Redaelli.
Attraverso una presentazione video e l’osservazione dal vero di alcuni prototipi hanno potuto conoscere le diverse fasi legate allo sviluppo di un progetto (research, brief, concept, product, comunication). In particolare è stato mostrato loro come l’attività di chi progetta sia strettamente connessa con uno sguardo sempre vivo e carico di domande sulla realtà che ci circonda.

La progettazione, ha spiegato infatti Garuti, nasce dal desiderio di pensare a un modo migliore -più efficace, più conveniente e più bello- di compiere una determinata azione: dovremmo guardare ogni nostro gesto senza mai dare nulla per scontato!
L’acquisizione di una capacità progettuale è una dimensione fondamentale per far sì che i nostri studenti si approccino alla conoscenza della realtà con sguardo aperto e capace di generare.

Carnevale a Narnia

Si è svolta oggi la festa di carnevale della scuola dell’infanzia a tema Narnia, racconto che sta accompagnando tutto questo anno scolastico. Questa mattina i bambini si sono recati presso il Parco delle Crocerossine per una battaglia di coriandoli, nel pomeriggio invece un momento di merenda dopo aver recitato una poesia e ballato tutti insieme.

Ovviamente indossando tutti la maglietta di Narnia!

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Preghiamo perché siamo realisti

«Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno». Seguendo questo invito di Papa Francesco, studenti, docenti e dipendenti delle nostre scuole sono scesi in cortile per un momento di preghiera comune per la pace. Qui di seguito potete leggere l’introduzione a questo gesto del nostro rettore, Raffaela Paggi.

 

Ci troviamo oggi tutti insieme, qualunque sia il nostro attuale sentimento o giudizio sulla guerra in Ucraina, qualunque sia la nostra fede, appartenenza religiosa, o la nostra posizione rispetto a Dio, magari incredula o ancora in ricerca, per prendere innanzitutto consapevolezza del dramma che ha colpito un popolo a noi vicino e che non può lasciarci indifferenti. Piccoli e grandi, ci riuniamo non tanto e non solo perché temiamo le conseguenze nefaste che potrebbe avere anche per noi tale conflitto, perché la nostra scuola è intitolata a Vassilij Grossman, di origine ucraina, perché ne parlano i giornali, ma in primis perché vogliamo educarci a prendere in seria considerazione ciò che pertiene l’uomo: Homo sum, humani nihil a me alienum puto (sono uomo e nulla di ciò che è umano reputo estraneo a me) scrisse l’autore latino Terenzio.

Per prima cosa vogliamo immedesimarci nella gente che sta soffrendo, sotto attacco, in fuga, nello spavento e nel terrore. Solo così, e non facendo analisi (che pur chi di dovere è tenuto a fare) su chi ha torto o ragione, sulle strategie politiche e belliche, possiamo capire che la guerra è sempre un male, come scrive Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti:

Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come “danni collaterali”. Domandiamo alle vittime. Prestiamo attenzione ai profughi, […] alle donne che hanno perso i figli, ai bambini mutilati o privati della loro infanzia. Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace.

Alcuni studenti del liceo si sono sorpresi, cantando O cor soave, della profonda corrispondenza tra le sofferenze di Cristo sulla croce, ingiustamente condannato, e di chi ingiustamente, senza colpa, sta soffrendo nel corpo e nello spirito per la guerra. Ascoltiamo il coro.

O cor soave, cor del mio Signore,
ferito gravemente, non da coltel pungente,
ma da lo stral che fabbricò l’amore,
che fabbricò l’amore.

O cor soave, quand’io ti rimiro
post’in tant’agonia, manca l’anima mia,
né voce s’ode più, né mai sospiro,
né più né mai sospiro.

Nei dialoghi, nelle discussioni, negli incontri cui spesso assistiamo in questi giorni, serpeggia un’idea distorta di storia da cui non dobbiamo lasciarci fuorviare. Spesso sentiamo esperti sostenere che siccome nel passato le cose sono andate in un certo modo, è inevitabile che ora si ripetano le stesse scelte, le stesse azioni, le stesse conseguenze. Non è così! Ci sono infiniti esempi nel passato in cui la decisione libera e coraggiosa di un singolo uomo ha cambiato il corso della storia: fateveli raccontare dai vostri docenti di storia!

Scrive Hannah Arendt, filosofa e politologa ebrea, che ci ha lasciato parole insuperate per interpretare il nazismo e in generale i totalitarismi: 

Il nuovo si verifica sempre contro la tendenza prevalente delle leggi statistiche e della loro probabilità […]; il nuovo quindi appare sempre alla stregua del miracolo. Il fatto che l’uomo sia capace d’azione significa che da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa si nuovo nella sua unicità.

E ancora

Diversamente dalla vendetta, […] che può essere prevista e anche calcolata, l’atto del perdonare non può mai essere previsto; è la sola reazione che agisca in maniera inaspettata. […] Perdonare, in altre parole, è la sola reazione che non si limita a reagire, ma agisce in maniera nuova e inaspettata.

L’esperienza che ci fa vedere un miracolo in ogni evento non è arbitraria né artificiosa, anzi è naturalissima, nella vita di tutti i giorni.

[…] Non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può prevedere.

Preghiamo insieme perché siamo realisti!

E come ci ha proposto l’Arcivescovo Mario Delpini diciamo una decina del Santo rosario affinché il Signore operi il miracolo della fine del conflitto, toccando i cuori di chi ha grandi responsabilità su tanti uomini. Inizia il coro con il canto Tatăl nostru, il Padre nostro della liturgia ortodossa rumena.

E noi? Come possiamo essere utili al mondo in questa circostanza? Qual è la nostra responsabilità? In un recente incontro l’arcivescovo metropolita di Mosca, Mons. Pezzi, ci ha indicato una strada: oltre a invitarci alla preghiera, che trasforma l’angoscia in affidamento, non come ultima possibilità, ma come principio di ogni azione, ci ha suggerito di allenare la nostra capacità di riconoscere le ‘fiammelle’ di bene che illuminano le tenebre. La notte è buia, ma una piccola fiamma può fare una luce infinita. 

Aiutiamoci dunque vicendevolmente a cogliere nelle nostre giornate, nelle nostre azioni e amicizie, nei fatti che accadono, nei nostri studi, quei punti di luce, cioè di verità, bellezza, giustizia, bontà, che ci educano e ci rendono nel tempo uomini liberi, coraggiosi, capaci di amare e di perdonare.

Ascoltiamo, prima di ritornare alle nostre lezioni e al nostro lavoro, un brano del compositore russo Čajkovskij tratta dal balletto Il lago dei cigni, la cui vicenda simboleggia la lotta tra il bene e il male, nella certezza che il male e l’odio non hanno mai l’ultima parola.

Escursioni geobotaniche per scoprire le bellezze del territorio

Due escursioni geobotaniche per scoprire bellezze e unicità del nostro territorio guidati da Duccio Tampucci, professore di scienze naturali della Fondazione Grossman e Guida AIGAE. Le due uscite, di cui potete leggere una breve presentazione qui sotto, sono aperte a tutti senza limiti di età, tuttavia, si ritiene che il tipo di attività sia meno adatta ai bambini di età inferiore a 8 anni. I minorenni devono essere sempre e comunque accompagnati da almeno un adulto.

Dove regnano le querce: le ultime foreste di pianura

  • Data: sabato 30.04.2022
  • Luogo: Parco del Ticino (Magenta, MI)
  • Durata: circa 5 ore
  • Prezzo: 20,00 €

Come si presentava la Pianura Padana prima dell’avvento dell’uomo? Per scoprirlo andremo a esplorare quei pochi lembi del territorio padano in cui le ultime foreste di pianura regnano ancora incontrastate: ambienti nel cuore del Parco del Ticino, dove querce, carpini, salici e pioppi sono ancora i padroni di casa.

Primavera prealpina est: la vegetazione dei rilievi calcarei

  • Data: domenica 15.05.2022
  • Luogo: Val Ravella (Canzo, CO)
  • Durata: circa 8 ore
  • Prezzo: 20,00 €

La Val Ravella, adagiata tra i Corni di Canzo e il Sasso Malascarpa, è uno dei luoghi in cui è possibile contemplare l’esplosione di biodiversità vegetale rappresentata dalle foreste di latifoglie decidue delle Prealpi calcaree e dal loro variopinto sottobosco. Insieme andremo alla scoperta di alberi monumentali e fiori endemici per conoscere un patrimonio naturalistico di inestimabile valore.

 

Scarica il volantino di presentazione con tutte le informazioni tecniche e le modalità di prenotazione (Clicca QUI)

Licei. Orizzontarsi, insieme nella scelta universitaria

Otto giornate per un totale di sedici incontri organizzati per aiutare i nostri studenti dei licei nella scelta universitaria più adeguato a loro. Tutto questo è il programma di Orizzontarsi. Peer to peer che vede il coinvolgimento di circa quaranta ex alunni della Fondazione Grossman, ora studenti universitari e delle accademie.

Durante i dialoghi i nostri studenti avranno la possibilità di porre domande di tipo organizzativo e pratico oltre a questioni orientative più generali.

Scarica il programma (pdf)

Siria. In tanta precarietà, una missione possibile…

Missione possibile? Questo il titolo scelto per l’incontro con Giacomo Gentile, operatore dell’Associazione Pro Terra Sancta, che ha raccontato questa mattina agli studenti dei licei e delle terze medie la situazione attuale in Siria e i progetti in campo per aiutare una popolazione che da undici anni vive in stato di guerra.

Un anno fa Gentile era intervenuto presso la nostra scuola per introdurci alla complessità della situazione mediorientale. Da quell’incontro sono nate alcune iniziative di raccolta fondi, ideate dai nostri studenti, che hanno portato a donare all’Associazione Pro Terra Sancta oltre 1.200 euro.

Il suo racconto ha preso il via dagli ultimi due mesi passati ad Aleppo, durante i quali ha potuto vedere come, nella devastazione di un Paese che stenta a ripartire, sia possibile costruire qualcosa partendo dal coinvolgimento di persone anche molto diverse ma con un obiettivo comune e dal desiderio di bellezza, che traluce soprattutto negli occhi dei bambini.

Da qui sono nati molti progetti tra i quali ne ha voluti presentare due: il primo, nato per rispondere alla carenza di elettricità, erogata per sole tre ore al giorno, che punta all’istallazione di pannelli solari, e il secondo, dedicato all’assistenza dei bambini presso il Franciscan Care Centre, un centro diurno in cui i bambini sono seguiti da un team di psicologi e insegnanti che si occupano della loro riabilitazione psicofisica e del reinserimento scolastico attraverso arte, musicoterapia e lezioni di sostegno.

Parlando dei progetti dell’Associazione, ha inoltre sottolineato il coinvolgimento delle persone, in particolare dei giovani, che si mettono in gioco per ricostruire il proprio Paese. Giovani che allo stesso tempo desiderano andare via da questa parte di mondo martoriata dalla guerra. In questa realtà così precaria, ci ha ricordato Gentile, stiamo scoprendo quanto sia fondamentale costruire giorno per giorno, perché quello che si riesce a capire insieme rimane per sempre anche se dovessero cambiare le condizioni. L’istante così assume un valore infinito, a prescindere da ciò che si riuscirà a mantenere nel tempo.

Liceo. Le Baccanti di Euripide. Prenota il tuo posto

Lunedì 28 febbraio alle ore 20.30 presso il Teatro La Creta, via dell’Allodola 5 Milano, gli studenti di 4K metteranno in scena le Baccanti di Euripide.

Le Baccanti è l’ultima grande tragedia scritta da Euripide e gli valse la vittoria post mortem nel concorso tragico delle Grandi Dionisie di Atene, quando venne messa in scena per la prima volta, nel 403 a.C.

Il lavoro degli studenti è frutto del laboratorio di classe organizzato dalla scuola insieme al regista Giovanni Spadaro, parte integrante del percorso di letteratura greca.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria entro domenica 27 febbraio, fino a esaurimento posti. Acquista il tuo biglietto prima che terminino i posti!

TRAMA

Dioniso, il dio dell’ebbrezza, che sconvolge gli uomini con la sua potenza, arriva in Grecia per portare i suoi riti. Proprio la città da cui proviene la sua stirpe, Tebe, è quella che non lo accetta come dio. Secondo Penteo, il re della città, lui non sarebbe figlio della principessa Semele e di Zeus ma di Semele e di un semplice uomo mortale.

Per questo il dio, trasformatosi in uomo, insieme alle Baccanti d’Asia sconvolge la città, facendo uscire le donne dalle case e portandole a celebrare i suoi riti sul monte Citerone.

Cadmo, il vecchio re, e Tiresia, l’indovino, accettano di onorare Dioniso, mentre Penteo, all’apparenza lucido e razionale, desidera un controllo assoluto della situazione e vuole fermare le Baccanti.

Il dio, però, lo inganna, finge di farsi catturare e a poco a poco lo irretisce, portandolo sulla strada della follia e della rovina. Il desiderio di vedere le Baccanti si insinua dentro la mente del re e lo porta a intrufolarsi tra di loro, travestito da donna, e a essere ucciso, una volta scoperto. Nulla può fermare la furia del dio, quando si sente offeso.