Scuola Secondaria – Trieste, le parole diventano persone
Nella prima giornata centrale è stata la visita a san Martino, dunque alle trincee percorse dai battaglioni a cui apparteneva anche Giuseppe Ungaretti. Leggere le sue poesie là dove sono state scritte è stato un’occasione preziosa per conoscere veramente tanto il fatto storico quanto l’esperienza del poeta che l’ha vissuto.
Lo stesso è accaduto nei giorni seguenti. La visita alla Risiera di San Sabba (campo di concentramento cittadino triestino) si è sviluppata a partire dai testi del “Diario clandestino” Guareschi: che impressione leggere passi come “Signora Germania, tu ti inquieti con me… ma è inutile“, proprio accanto alle celle dove dormivano i detenuti destinati al forno crematorio. Le parole hanno acquistato una nuova intensità.
Così anche alla foiba di Basovizza e passeggiando per il centro della città seguendo le poesie di Saba.
Così, giorno dopo giorno, testi e fatti storici hanno acquistato una concretezza nuova. Nella certezza che questa esperienza è stata un nuovo passo nel percorso di conoscenza e consapevolezza dei nostri ragazzi.