Pochi giorni fa è uscita l’edizione 2018/2019 di Eduscopio, realizzato dalla Fondazione G. Agnelli di Torino, nella quale il nostro Liceo Classico si è piazzato al primo posto a Milano. Un risultato straordinario, considerata la grande tradizione dei licei classici milanesi che compaiono nei primi posti, merito certamente dei nostri insegnanti ma anche degli studenti maturati negli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015.

Per questo abbiamo voluto chiedere a loro di ricordare quegli anni e di raccontarci la loro esperienza del Liceo Classico della Fondazione Grossman.

Chiara

(a.s. 2014/2015)

Sono stata seguita personalmente anno dopo anno, sia nei momenti tranquilli che in quelli difficili. Lo studio di così tante materie diverse ma legate tra loro e l’aver avuto dei professori appassionati del loro ruolo e del nostro futuro, ha contribuito in maniera importante a forgiare la persona che sono oggi e ha fatto emergere in me la passione per la vita, per le persone e per la scoperta di cose nuove, tant’è che ha contribuito a farmi scegliere di lavorare in ambito ospedalieroSono davvero contenta della scelta fatta!

Carmenfederica

(a.s. 2014/2015)

L’esperienza al Liceo Classico Alexis Carrel è stata indubbiamente edificante. Da un punto di vista didattico è una scuola che richiede impegno e fatica (nonostante l’indirizzo umanistico, anche le materie scientifiche come fisica e matematica sono affrontate a un livello alto) e dal punto di vista dello studio non ci è stato risparmiato niente. Studiare Greco e Latino ha imposto l’introduzione di un metodo fondamentale, non solo per le altre materie e gli studi universitari, ma per la mia vita. I professori oltre a essere insegnanti sono stati educatori.  

Lucia

(a.s. 2014/2015)

La mia esperienza è stata sicuramente positiva. Ho imparato un metodo di studio adeguato anche per gli esami universitari che devo sostenere ora, tuttavia ciò di cui devo più ringraziare la scuola e i professori è ciò che ho acquisito a livello umano: un modo di vivere lo studio non come un dovere, ma come qualcosa che accresce non solo la cultura ma in primis la mia persona. In tutti i cinque anni è sempre stato evidente il legame delle materie affrontate con la realtà, in modo che lo studio non fosse sterile e fine a se stesso.

Beatrice

(a.s. 2013/2014)

Proveniente da una scuola francese, gli anni del biennio sono stati molto difficili sia come metodo di studio da appropriare, sia come contenuto; i professori hanno quindi avuto un occhio di riguardo e mi hanno particolarmente seguito permettendomi di colmare quel gap che avevo rispetto ai miei compagni di classe. Gli anni del triennio sono stati poi quelli dell’approfondimento e della curiosità, soprattutto in quelle materie che sapevo di dover abbandonare poi all’università. 

Valentina

(a.s. 2013/2014)

Quello che più mi rimane dell’esperienza di studio all’Alexis è la cura con cui molti professori ci invitavano e insegnavano ad affrontare il grande carico di studio in modo ragionato, non superficiale e non sterile, spronandoci a mettere in gioco tutte le nostre idee, domande, critiche e proposte. Questo modo di affrontare lo studio liceale è stato un aiuto anche nell’affrontare lo studio universitario, l’ingresso nella realtà lavorativa e, in generale, molti altri aspetti della vita.