Consiglio di Istituto. Scuola luogo di conoscenza e di speranza

La scuola è il luogo di conoscenza e di speranza sia per i ragazzi e le famiglie sia per chi la fa. Un’opera, infatti, si costruisce solo lavorando insieme perché qui non si va solo a insegnare ma a costruire”.

Con queste parole Raffaela Paggi, nuovo Rettore che entrerà in carica dal 1 settembre, si è presentata a famiglie e insegnanti durante il Consiglio d’Istituto. Un’assemblea durante la quale il Presidente del CdA, Silvio Bosetti, e l’attuale Rettore, Rosario Mazzeo, da padroni di casa hanno spiegato le ragioni di questa scelta.

Il Presidente Bosetti nel suo discorso ha sottolineato come “oggi si realizzano due importanti e significativi passaggi per la continuità della nostra opera: la presentazione del nuovo rettore, che entrerà in carica dal 1 settembre, e dei nuovi componendi del CdA, chiamati a consolidare il governo della Fondazione”. Sono quattro i nuovi componenti del CdA, entrati in carica da 3 mesi: Giorgio Branca, Michele Faldi, Tommaso Fasani e Davide Fortunato che si uniscono ai confermati Franco Biasoni e Claudio Finotto.

“Sempre felice di andare a scuola”

Un intervento appassionato e coinvolgente quello dalla professoressa Paggi con cui ha trasmesso la prospettiva e la passione con cui ha accettato questa nuova avventura. “Sono sempre stata felice – ha spiegato – di andare a scuola, prima da studentessa poi da insegnante e in seguito da preside, per due motivi evidenti. Il primo perché la scuola è il luogo dove è possibile rendere sistematica la conoscenza perché tutto è ordinato a questo. Il secondo perché la scuola è il punto di speranza per l’Italia, non per i soli studenti ma per l’intera società. La scuola è quindi il luogo di conoscenza e di speranza sia per i ragazzi e le famiglie sia per chi la fa. Un’opera, infatti, si costruisce solo lavorando insieme perché qui non si va solo a insegnare ma a costruire”.

Scuole come monasteri

Il Presidente Bosetti ha voluto anche ringraziare l’attuale Rettore, Rosario Mazzeo, per quanto fatto negli ultimi anni alla guida delle scuole della nostra Fondazione. Un lavoro intenso che ha saputo cementare e rafforzare l’unità della proposta educativa delle nostre scuole, sapendo valorizzare gli elementi comuni e le differenze naturali.

In questi anni – ha ricordato il rettore Mazzeo – ho incontrato tante persone disponibili e competenti che, pur di fronte a una situazione difficile, desideravano continuare a edificare questa scuola, questa opera. Quando arrivai alla Fondazione Grossman paragonai le nostre scuole a dei monasteri, non a castelli, perché fu intorno ai monasteri che si costruirono le nuove città. E oggi sono convinto della necessità di questi luoghi di educazione dove possono emergere fatti di libertà.”