Licei – Tornei di Beach Volley tra sfida sportiva e amicizia

Un pomeriggio dedicato ai tornei di Beach Volley per ricreare una sfida sportiva e di amicizia. Questa l’esperienza vissuto dai nostri ragazzi dei Licei Classico e Scientifico che, insieme a  studenti di altri Istituti milanesi, hanno dato vita a tornei femminili e maschili, presso il campo Open Beach di via Lorenteggio.

Un momento di sana e bella competizione all’insegna del Beach Volley giocato sui campi di sabbia dove i nostri ragazzi del triennio liceale, durante le ore di educazione fisica, hanno potuto avvicinarsi a uno sport giocato ormai a livelli mondiali. Sui campi si sono incontrati vecchi e nuovi colleghi che, con i loro rispettivi alunni, hanno ricreato una sfida sportiva e di amicizia.

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Licei – Essere europeo, e io cosa ci azzecco?

«La tradizione (da sola, ndr) non resta in piedi. Essere europeo in questo momento è iniziare dal principio, per un riconoscimento nell’esperienza del bene pratico che implica lo stare insieme. La verità di ciò che significa essere europei sarà sempre relazionale, arriverà attraverso l’esperienza.  (Fernando De Haro)

Con questa citazione, Maurizio Vitali ha spiegato agli studenti del Liceo come il nostro approccio all’Europa e, quindi, alle elezioni dipenda totalmente da una questione di sguardo, lo sguardo con cui noi guardiamo a questa istituzione. Ma soprattutto dal desiderio personale di mettersi in gioco, di implicarsi con chi vive come noi in Europa.

Questione di sguardo

Il tema dello sguardo, cioè dell’Io in azione è stato sicuramente il fulcro dell’intensa e appassionante “lezione” tenuta dal giornalista Vitali ai ragazzi di quarta e quinta liceo sull’Europa. Un incontro voluto proprio dai ragazzi, che si apprestano tra pochi giorni a votare per la prima volta per il rinnovo del Parlamento europeo, per capire l’origine di questa istituzione, le sue competenze e soprattutto il valore del proprio voto.

Un percorso affascinante che dal tema delle radici europee è arrivato sino ai padri fondatori passando per le guerre che hanno devastato il nostro continente, per arrivare al tema del e io cosa ci azzecco?. Quest’ultima forse la tematica più interessante per i nostri ragazzi alle prese con il voto per un’istituzione a pelle così lontana e misteriosa.

Esempi di sguardo, cioè un «io» in azione

Qui il relatore ha stupito tutti ponendo al centro proprio il coinvolgimento personale, il mettersi personalmente in gioco portando tre esempi concreti avvenuti in tre nazioni diverse:

  • Olanda: una donna islamica che dopo aver trovato in una scuola cattolica l’aiuto necessario per la figlia oggi sostiene pubblicamente il valore della scuola cattolica;
  • Spagna: dove alcune famiglie si sono unite per aiutare i poveri e il Comune ne ha preso così atto da favorire e sostenere il loro impegno;
  • Lituania: dove un’associazione si è mossa per accogliere i numerosi orfani presenti ed è stata coinvolta nella creazione di una legge sull’affido.

“Questi esempi – ha detto Vitali – mostrano concretamente che c’è un valore nell’Io se si mette in azione e questo mettersi in azione crea legami”.

Amicizia sociale (Papa Francesco)

Su questo tema centrale si è espresso proprio Papa Francesco usando il termine amicizia sociale che per Vitali significa: luoghi di socialità dove i valori fondanti europei sono esperienza normale; compagnia solidale; dialogo non scontro, ponti non muri; passione di conoscenza, non fake news; senso del lavoro, non solo consumo; senso sociale dell’impresa non solo profitto; welfare dal basso, non assistenzialismo; impegni politici locali e «scuola» di politica.

L’incontro è stato così per i ragazzi dei Licei l’occasione non solo di capire di più sulle origini dell’Unione Europea e sul ruolo istituzionale che ricopre ma soprattutto di apprestarsi ad affrontare l’appuntamento elettorale con uno sguardo diverso. Lo sguardo di chi si chiede dove e come ci si può mettere in gioco e quali siano i luoghi dove implicarsi. Una sfida reale che rende il voto più interessante perché con noi ci azzecca.

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Liceo Scientifico – La scoperta di Mantova e Ferrara

Due giorni alla scoperta di Mantova e Ferrara. Un percorso attraverso le peculiarità storiche, architettoniche, artistiche di due città che, a diverso titolo, si sono imposte nei secoli dell’Umanesimo e del Rinascimento. Due laboratori vivi e fecondi della vita, delle idee e dei progetti di mecenati, artisti, grandi famiglie che hanno lasciato significative impronte di bellezza e civiltà. Un viaggio necessario per conoscere e capire anche il nostro presente.

Con questo desiderio e scopo a i ragazzi di quarta Liceo Scientifico hanno visitato a Mantova Palazzo Ducale, che ha visto nascere e sviluppare il potere della famiglia Gonzaga, ed è uno dei più vasti palazzi di corte in Europa. Qui sono ospitati diversi tesori degli artisti del Rinascimento, come Tintoretto, Pisanello, Tiziano e Mantegna, che fu pittore di corte.

Mentre a Ferrara, città che per diversi secoli ha visto il dominio incontrastato degli Estensi, hanno proseguito l’itinerario alla scoperta di luoghi significativi tra presente e passato di una città che nell’immaginario di diversi autori classici italiani (basti pensare a Dante), ha rivestito un ruolo di primissimo piano. In particolare la visita al Palazzo degli Estensi ha permesso di toccare con mano la complessità e la ricchezza di un luogo dove si sono intrecciate animate passioni civili e politiche, umane debolezze e slanci coraggiosi di una delle famiglie più ricche e potenti d’Europa.

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Liceo Scientifico – Il DNA dal punto di vista fisico

I ragazzi della classe terza B del Liceo Scientifico hanno incontrato Giuliano Zanchetta che ha raccontato, a partire dalla sua attività di ricerca in ambito biofisico, alcune delle domande che un fisico si pone di fronte al DNA.

Come si è formato il DNA? Quali interazioni determinano la sua struttura e le sue funzioni? Che potenzialità offre il DNA alla scienza dei materiali? Giuliano Zanchetta, ricercatore in biofisica presso il Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università degli Studi di Milano, attraverso tecniche ottiche, studia le interazioni tra macromolecole biologiche (acidi nucleici, proteine) e le proprietà delle strutture che risultano dal loro self-assembly. Inoltre, studia le proprietà meccaniche di materiali soffici e biomateriali, quali reti di fibre, idrogel di DNA e nanocellulosa.

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Liceo Scientifico – La doppia faccia della ricerca scientifica

La testimonianza di un uomo eccezionale che ha introdotto i ragazzi al metodo della ricerca scientifica e aggiornato sulle scoperte del suo gruppo di lavoro. Queste parole descrivono al meglio l’incontro, divenuto per noi tradizione decennale, tra gli studenti delle classi terze del Liceo Scientifico e il prof. Strippoli. Il professor, associato di Biologia applicata presso l’Università degli studi di Bologna, nel 2013 ha avviato, infatti, uno studio sulla sindrome di Down basato sull’integrazione di dati clinici, biochimici, genetici e bioinformatici, allo scopo di identificare nuove possibilità di cura per questa forma di trisomia.

Nel pomeriggio e durante il mattino seguente i ragazzi hanno svolto, presso la Fondazione “Golinelli”, un laboratorio di biologia molecolare riguardante la trasformazione batterica. Due giornate di lavoro per modificare geneticamente batteri di Escherichia Coli con Green Fluorecent Protein GFP, isolata dalla medusa tropicale Aequorea victoria, per verificare l’effettiva trasformazione quando esposte a radiazioni UV.

Un’esperienza a stretto contatto con ricerca scientifica e laboratori per verificare gli studi intrapresi.

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Liceo Scientifico – Dialogo tra l’Infinito di Leopardi e Schubert

Un percorso nella profondità della poetica dell’Infinito di Leopardi accompagnati dal poeta e scrittore Davide Rondoni. Il tutto in un affascinante dialogo tra il poeta di Recanati e la musica di Schubert, suo contemporaneo.

L’occasione, per le classi IV del Liceo Scientifico, di approfondire uno dei componimento più famosi di Leopardi e della poesia italiana attraverso lo sguardo di un poeta dei giorni nostri. Sviscerare il significato di ogni parola, affrontare il viaggio di Leopardi e partecipare del suo struggimento, di quel desiderio di infinito che è proprio di ogni uomo.

Nella sua conclusione Rondoni individua 2 elementi “che ci si porta a casa” dall’Infinito di Leopardi:

  • il valore del segno e quindi la decisività dell’attenzione a questo;
  • la scoperta che l’identità dell’uomo è nel rapporto con l’infinito.

In questo la musica di Schubert, realizzata dall’Accademia Ambrosiana, non è stata semplice “accompagnamento” ma racconto e descrizione della stessa esperienza con linguaggio diverso.

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Licei – Discover Bansky’s exhibition

On Tuesday 18th March my class (2K), together with the students of 2B and 2A, and accompanied by our English and Art teachers, went to visit Banksy’s exhibition “A visual protest”, staged at MUDEC (The museum of cultures of Milan) .

The idea of visiting the exhibition has been developed after a work of analysis of the deep meaning of some of the most famous works by Banksy (such as Balloon girl, Sweep it under the carpet, Shop until you drop and Rage, flower thrower).

Before entering the museum Prof. Salvato introduced the historical context of Banksy’s work: he said that street art, Banksy’s art movement, has developed at the end of the 20th century as a form of art that everyone can create and with a visual message attainable by everyone. In the exhibition there were more or less a hundred works mainly by Banksy. Because of the quantity of art pieces we didn’t have any guide and this was probably the only drawback of the experience. Reading every caption was demanding, but essential to give a sense to the work. All in all this experience was really interesting and provocative.

di Emma Sofia Bernardini (2K)

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Orientamento universitario: incontro con Emilio Faroldi

“Scegliete ciò che vi appassiona, scegliete un mestiere che ha una storia e reinterpretatelo con curiosità. Il segreto: abitudine a viaggiare -anche rimanendo a casa vostra- e immaginazione per trasformare l’ambiente in cui viviamo”.

Emilio Faroldi, pro-rettore del Politecnico di Milano e architetto dalla attività professionale ben avviata, ha lasciato il segno lunedì scorso all’incontro di Orientamento per la scelta universitaria: con la sua cordialità e il suo senso pratico, con la sua riflessione teorica e la sua esperienza, ha motivato gli studenti di quarta e quinta liceo classico e scientifico ad essere protagonisti del proprio futuro.

La figura dell’architetto – ha spiegato Faroldi – coniuga interessi umanistici e scientifici e si muove in una forma organizzativa professionale d’equipe. Progettare significa prefigurare la trasformazione della realtà in cui ci troviamo, in considerazione dello studio della storia e delle esigenze del futuro, e a servizio degli abitanti dello spazio costruito sia nella loro diversità sia rispetto a ciò che hanno in comune. La creatività nasce dunque dal saper cogliere gli stimoli del presente, coscienti che la bellezza del territorio è un bene comune e lo spazio è del tutto condiviso. L’intelligenza di una soluzione che determina una vera rigenerazione deriva pertanto da uno spirito critico allenato e da un approccio non unilaterale, ma calibrato secondo le specificità del caso in esame.

Emilio Faroldi ha infine mostrato due progetti recenti che lo hanno coinvolto negli ultimi anni: quello non realizzato dello stadio del Milan al Portello e quello completato dei laboratori del gruppo farmaceutico Chiesi.

Per eventuali approfondimenti: https://youtu.be/iHRPMXWTFDQ

 

Licei – William Congdon: sintesi dell’espressione

Gli studenti dell’ultimo anno del Liceo Classico e Scientifico si sono avvicinati all’opera di William Congdon dopo aver visto le celebri interviste di Red Ronnie a Congdon e avere riflettuto sul contesto storico-artistico del secondo dopoguerra in America. Lo spunto iniziale è scaturito da numerosissime e radicali provocazioni sorte in aula da quando nel programma di Storia dell’Arte ha cominciato a farsi strada l’arte non figurativa. Che relazione c’è fra espressione e tecnica? Perché un’assenza di forma veicola un contenuto? Perché l’arte informale dovrebbe essere più profonda dell’arte figurativa? L’arte stessa può essere un limite all’espressione di sé?  Se le opere di un autore sono così personali come possono essere condivisibili? 

Modalità di approfondimento

La modalità di approfondimento proposta ha coinciso con un’ora e mezza di osservazione di una quindicina di opere, appositamente selezionate all’interno della William Congdon Foundation di Buccinasco. Oltre al dialogo con Giorgio Gandolfi della Fondazione Congdon e la docente di Storia dell’Arte Antonia Chiesa su questioni ampie e specifiche di espressione artistica. La percezione visiva e tattile è stata pertanto sollecitata da evidenti aspetti di profondità della materia scabra, sperimentazione compositiva e tecnica, molteplicità dei punti di vista, vigore del gesto pittorico, sobrietà del concetto spaziale, sovrapposizione fra vista e memoria. Anche nel caso di chi ha infine dichiarato di non apprezzare la pittura di Congdon.

L’opera dell’artista esprime infatti in modo eloquente tutta la sua vicenda umana, avventurosa e affascinante, oscillando fra concettualizzazione astratta e appiglio realistico. Le città, il traffico, i lampioni, i crocefissi, i campi, i cieli, l’orizzonte, i fossi e la nebbia diventano domande provocatorie sull’essenza del reale: i solchi sulla terra nera sono ferite nella carne, una lama d’argento del fosso nel campo è un riflesso improvviso di luce, lo strapiombo di una roccia è il rovinare della materia in un baratro. La ricerca di Congdon spazia nella profondità della voragine, nel pieno della luce dell’orzo maturo, nella densità della nebbia, nella malinconia della terra arata.

“Quale opera hai preferito?”

È stata la domanda rivolta a ciascuno studente. Le risposte diverse hanno rivelato una rielaborazione personale approfondita dei contenuti proposti e un confronto sincero con la propria esperienza. «Preferivo i crocifissi del Duecento con la loro geometria severa, ma questo di Congdon mi provoca un’intensità sorprendente», «Devo confessarlo: ero scettica sull’arte ‘priva di forma’, ma l’opera che preferisco fra queste è senza dubbio quella quasi monocromatica, Orzo 4».

«Alla fine non ti ricordi esattamente lo specifico di un’opera», sostiene uno studente, «ma come ha reagito a uno stimolo esterno, e la provocazione dell’artista ti spinge a prendere una posizione personale paragonabile alla sua rispetto a quello che vedi e alle esperienze che fai». La sensibilità di un altro studente apre contemporaneamente il campo ad ulteriori, radicali approfondimenti: «può il dolore essere confinato in un’opera d’arte?»

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Licei – Teatro antico in scena

Non c’è modo migliore per immedesimarsi nel teatro antico che assistere a un’opera. Per questo le terza dei Licei Classico e Scientifico si sono recate presso il Teatro Kerkís per assistere a una particolare versione dell’Anfitrione di Plauto, realizzata in chiave moderna.

Gli studenti dopo le prime due ore di lezione hanno preso i mezzi pubblici per raggiungere, insieme ai professori, il teatro nelle vicinanze delle colonne di San Lorenzo. Per molti dei ragazzi non avevano mai assistito a una rappresentazione di un’opera antica, per questa ragione si presentava come un’opportunità del tutto nuova.

Gli attori hanno saputo riproporre un’opera antica attualizzando le battute e i giochi di parole tipici di questo genere di teatro. La caratteristica ritenuta più singolare dagli studenti è stata sicuramente l’utilizzo delle maschere indossate dagli attori.  Gli attori nell’antichità, infatti, non mostravano mai il loro volto in scena ma quello del personaggio rappresentato, elemento per noi è inusuale, a conferma del fatto che testi e gesti erano più importanti delle espressioni.

by Alternanza Scuola-Lavoro (Mina, Rusmini, Tettamanti)