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Secondaria – Ripercorrere le tappe del Novecento

Le classi terze della Scuola Secondaria hanno rivissuto le tappe fondamentali del Novecento italiano e in parte mondiale. Il tutto attraverso testimonianze dirette e la visita a luoghi dall’alto valore simbolico: le trincee del monte San Michele, la risiera di San Sabba e la foiba di Basovizza. Da ultimo, partendo dal molo Audace e passando per la libreria che fu di sua proprietà, i ragazzi hanno studiato la poetica di Umberto Saba.

Un’uscita didattica che da un lato ha chiuso lo studio degli eventi della grande guerra e del Novecento italiano, dall’altro ha consentito di avviare sul campo quello della seconda guerra mondiale. Il tutto dentro a un contesto come quello triestino, crocevia di popoli e letterati che hanno vissuto in prima persona i mutamenti del secolo scorso.

(I prof. Bergamaschi, Borrattaz, Caravello, Provasoli, Bonvini E., Ragusa, Merli e Pettene)

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Primaria – Tra fiato e tasti per scoprire gli strumenti

Si è svolto il primo dei tre incontri organizzati con l’Accademia Ambrosiana per far scoprire gli strumenti musicali ai bambini delle elementari. Oggi è stato il turno delle classi terze della Scuola Primaria che hanno incontrato le sonorità del pianoforte e del flauto.

Grazie alla presentazione delle professioniste Claudia Tallini e Silvia De Fré, i bambini hanno curiosato meccaniche e boccole, tastiere e sonorità differenti così da scoprire gli strumenti e il loro calore sonoro. Hanno scoperto la possenza del pianoforte e la sua duttilità nel riprodurre partiture per orchestra trascritte appositamente per lui. Mentre la dolcezza del suono del flauto traverso e dell’ottavino ci ha fatto rivivere scene tratte dalle fiabe musicali, quali Pierino e il lupo di Prokof’ev e La bella addormentata di Tchaikovsky.

Tra le esperienze musicali da vivere, questa rimane per i ragazzi una tra quelle memorabili e certamente da ripetere.

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Licei – William Congdon: sintesi dell’espressione

Gli studenti dell’ultimo anno del Liceo Classico e Scientifico si sono avvicinati all’opera di William Congdon dopo aver visto le celebri interviste di Red Ronnie a Congdon e avere riflettuto sul contesto storico-artistico del secondo dopoguerra in America. Lo spunto iniziale è scaturito da numerosissime e radicali provocazioni sorte in aula da quando nel programma di Storia dell’Arte ha cominciato a farsi strada l’arte non figurativa. Che relazione c’è fra espressione e tecnica? Perché un’assenza di forma veicola un contenuto? Perché l’arte informale dovrebbe essere più profonda dell’arte figurativa? L’arte stessa può essere un limite all’espressione di sé?  Se le opere di un autore sono così personali come possono essere condivisibili? 

Modalità di approfondimento

La modalità di approfondimento proposta ha coinciso con un’ora e mezza di osservazione di una quindicina di opere, appositamente selezionate all’interno della William Congdon Foundation di Buccinasco. Oltre al dialogo con Giorgio Gandolfi della Fondazione Congdon e la docente di Storia dell’Arte Antonia Chiesa su questioni ampie e specifiche di espressione artistica. La percezione visiva e tattile è stata pertanto sollecitata da evidenti aspetti di profondità della materia scabra, sperimentazione compositiva e tecnica, molteplicità dei punti di vista, vigore del gesto pittorico, sobrietà del concetto spaziale, sovrapposizione fra vista e memoria. Anche nel caso di chi ha infine dichiarato di non apprezzare la pittura di Congdon.

L’opera dell’artista esprime infatti in modo eloquente tutta la sua vicenda umana, avventurosa e affascinante, oscillando fra concettualizzazione astratta e appiglio realistico. Le città, il traffico, i lampioni, i crocefissi, i campi, i cieli, l’orizzonte, i fossi e la nebbia diventano domande provocatorie sull’essenza del reale: i solchi sulla terra nera sono ferite nella carne, una lama d’argento del fosso nel campo è un riflesso improvviso di luce, lo strapiombo di una roccia è il rovinare della materia in un baratro. La ricerca di Congdon spazia nella profondità della voragine, nel pieno della luce dell’orzo maturo, nella densità della nebbia, nella malinconia della terra arata.

“Quale opera hai preferito?”

È stata la domanda rivolta a ciascuno studente. Le risposte diverse hanno rivelato una rielaborazione personale approfondita dei contenuti proposti e un confronto sincero con la propria esperienza. «Preferivo i crocifissi del Duecento con la loro geometria severa, ma questo di Congdon mi provoca un’intensità sorprendente», «Devo confessarlo: ero scettica sull’arte ‘priva di forma’, ma l’opera che preferisco fra queste è senza dubbio quella quasi monocromatica, Orzo 4».

«Alla fine non ti ricordi esattamente lo specifico di un’opera», sostiene uno studente, «ma come ha reagito a uno stimolo esterno, e la provocazione dell’artista ti spinge a prendere una posizione personale paragonabile alla sua rispetto a quello che vedi e alle esperienze che fai». La sensibilità di un altro studente apre contemporaneamente il campo ad ulteriori, radicali approfondimenti: «può il dolore essere confinato in un’opera d’arte?»

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Scuola Secondaria – Elisir d’Amore di Donizetti

Le classi seconde medie hanno partecipare alla rappresentazione di Elisir d’amore presso il Teatro alla Scala. Tra palchetti e platea abbiamo seguito per 70 minuti, tempo ridotto dell’opera che vuole destinarsi ai giovani, la storia dell’amore tormentato di Nemorino per la giovane e capricciosa Adina. Salvifico fu l’Elisir della regina Isotta, un portentoso liquido che celava la semplicità di un vino francese, venduto dal ciarlatano Dulcamara. Grazie alle bugie di quest’ultimo Nemorino riesce a conquistare il cuore di Adina e Dulcamara divenne un ricco guaritore.

La maestosità del Teatro alla Scala ha regalato ai ragazzi un’emozione impensabile. La gioia mista ad eccitazione e stupore li guidava alla ricerca dei particolari oltre che all’attenzione e concentrazione, necessari alla comprensione dei testi cantati. Al termine della rappresentazione molti di loro hanno voluto ripercorrere i momenti più significativi e divertenti, segno di un profondo spirito di osservazione e condivisione di una gioia comune.

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Liceo Classico e Scientifico – Sperimentare per conoscere

La creatività è inventare, sperimentare, crescere, rischiare, infrangere regole, fare errori e divertirsi. [Mary Lou Cook]

Con questo sguardo i ragazzi del terzo anno dei Licei hanno vissuto l’uscita didattica al Cusmibio. Laboratorio didattico dell’Università degli studi di Milano aperto alle classi del liceo che desiderano mettersi in gioco su esperimenti non banali. Questo luogo, infatti, è un vero e proprio laboratorio in cui i ragazzi si immedesimano nel ruolo di ricercatori, già a partire dall’obbligo di indossare il tipico camice bianco che, a detta loro, è l’elemento che più li ha aiutati.

Gli studenti hanno potuto lavorare sui microsatelliti, sequenze di DNA ripetute nel codice genetico che determinano le caratteristiche uniche di un individuo. Non una teoria astratta, come potrebbe apparire, ma elementi di grande utilità per la scientifica nel risolvere casi. Durante le indagini, infatti, è necessario confrontare le prove raccolte per trovare la corrispondenza. E questo il metodo!

Tutti i ragazzi hanno partecipato in prima persona, aiutati dal personale del laboratorio che si è dimostrato disponibile e coinvolgente, e si sono lasciati incuriosire e rapire dalle attività. L’occasione più opportuna per mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite in classe sul tema del DNA.

Lo sperimentare è tutto: non un punto di controllo a fine di una teoria ma essa stessa parte integrante della ricerca.

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by Alternanza Scuola-Lavoro (Mina, Rusmini, Tettamanti)

Primaria – Mostra Picasso. Uno sguardo oltre l’apparenza

La visita alla mostra Picasso, metamorfosi è stata l’occasione per immedesimarsi in uno sguardo libero che va oltre l’apparenza delle cose. Questa l’esperienza vissuta dai nostri bambini di quinta elementare che giovedì 17 gennaio hanno visitato, a Palazzo Reale, la mostra dedicato a Pablo Picasso.

Attraverso l’incontro con le circa 200 opere, tra lavori del grande maestro Spagnolo e opere d’arte antica a cui si è ispirato, dal vero e un’attività manipolativa i bambini si sono potuti immedesimare con uno sguardo libero e non convenzionale nei confronti della realtà. Uno sguardo che possa andare oltre l’apparenza delle cose.

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Eduscopio 2018/2019 Liceo Classico 1° classificato a Milano

Ben 7.000 scuole e oltre un milione di studenti delle secondarie superiori sono stati messi sotto la lente di ingrandimento dalla Fondazione Agnelli che ha pubblicato i risultati aggiornati su Eduscopio.it. L’obiettivo? Capire il livello di preparazione degli studenti e se le scuole hanno svolto un buon lavoro.

Per l’edizione di quest’anno, la quinta consecutiva, la Fondazione Agnelli ha analizzato nel dettaglio i dati di 1.260.000 di diplomati italiani di 7.000 scuole in tre successivi anni scolastici (2012/2013, 2013/2014, 2014/2015) e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.

Il nostro Liceo Classico, istituito nel 2007, è entrato per la terza volta nella valutazione Eduscopio. E dopo l’ottavo posto del primo anno e il quarto dell’anno scorso, quest’anno abbiamo raggiunto la vetta della classifica, posizionandoci al 1° posto nell’area di Milano. Un risultato straordinario, considerata la grande tradizione dei licei classici milanesi che compaiono nei primi posti.

Gli indicatori utilizzati per la comparazione considerano la media dei voti e i crediti ottenuti nei piani di studio relativi al primo anno di immatricolazione nei diversi Corsi di Laurea. Il posizionamento (posizione) delle scuole è elaborato sulla base di un indice (FGA), che «mette insieme la Media dei Voti e i Crediti Ottenuti normalizzati in una scala che va da 0 a 100, dando un peso pari al 50% ad ognuno dei due indicatori».

Il nostro Liceo Scientifico si conferma ancora una volta a livelli alti, posizionandosi al tredicesimo posto, in un panorama estremamente competitivo che, nel contesto milanese, vede coinvolte oltre 50 scuole nella valutazione della Fondazione Agnelli.

Per noi i posizionamenti ottenuti, nella consapevolezza dei limiti di queste indagini, sono una conferma della bontà del percorso intrapreso dalla Fondazione Grossman non certamente un punto di arrivo. La sfida quotidiana che ci attende è quella di proseguire sulla strada della costruzione di una proposta didattica e educativa sempre più qualificata, consapevole e aperta al mondo, per preparare i nostri allievi ad affrontare da uomini e donne tutte le sfide della vita.

Scheda Liceo Classico

Scheda Liceo Scientifico

 

 

Festeggiamo insieme 10 anni di Fondazione Grossman

Festeggiamo insieme i primi 10 anni dalla nascita della Fondazione Vasilij Grossman. Domenica 7 ottobre della 17 alle 21 vivete con noi un momento di festa pensato per tutti gli alunni e le loro famiglie, gli ex-studenti, i docenti e i dipendenti.

Un giornata dedicato a chi vive, costruisce e sostiene l’esperienza di questa opera educativa. Una vera festa popolare che si aprirà con la celebrazione della Santa Messa per poi proseguire con un rinfresco accompagnato da musica e giochi.

Comunicateci la vostra adesione scrivendoci a eventi@fondazionegrossman.org oppure chiamando lo 024151517

Invito Decennale della Fondazione Grossman

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