Articoli

Inizio anno. La possibilità di perfezionare i nostri occhi

«occhi sempre più perfetti entro un cosmo nel quale c’è sempre qualcosa di più da vedere»

Questa la frase che abbiamo scelto per rilanciarci nell’avventura della conoscenza quest’anno.

È una frase tratta dal Prologo dell’opera Il fenomeno umano di Pierre Teilhard de Chardin, studioso di origine francese della prima metà del ‘900, il quale indaga l’universo con le domande tipiche dello scienziato e del filosofo al contempo.

Una frase che ben sintetizza lo scopo stesso della scuola che in questi giorni sta riprendendo la sua vita, fortunatamente in presenza!

È in queste nostre aule, con questi nostri compagni e docenti che abbiamo ogni giorno, ogni mattina, ogni lezione la possibilità di perfezionare i nostri occhi.

Ma cosa significa perfezionare i nostri occhi?

E che cosa c’è di così interessante da vedere nel cosmo?

A queste domande, che vi invito a tener vive, a mettere a tema nelle lezioni con i docenti delle diverse discipline, ciascuno avrà modo di rispondere un po’ per volta, perché la conoscenza è un lungo, paziente e avvincente cammino, un cammino lungo come tutta la vita.

Vorrei solo suggerire alcune condizioni che vanno soddisfatte al fine di realizzare l’unità auspicata nella frase tra un io che vuole vedere e un cosmo che ha sempre qualcosa da mostrare, da dire, da offrire, perché senza un io, il cosmo è muto, e senza aprirsi al cosmo, l’io non si compie.

Prima condizione: l’amicizia.

Scrive Pavese nella poesia Notturno: «Ti ride negli occhi / la stranezza di un cielo che non è il tuo». L’io è fatto per incontrare il cielo, per la felicità, e i suoi occhi ‘ridono’ quando ciò accade, eppure si ha spesso la percezione di una alterità, una stranezza, addirittura di una estraneità, che dobbiamo aiutarci a superare. Come? Sostenendoci l’un l’altro, in primis, a perfezionare i nostri occhi, al fine di andare sempre più al fondo di questa percepita corrispondenza tra l’io e la realtà, che se nell’immediato ci fa sobbalzare, subito dopo ci può fare paura, perché conoscere implica una fatica, la fatica di un’ascesi, di un cambiamento continuo per aderire sempre più al vero incontrato. Solo una sincera amicizia può vincere la paura dell’estraneità con la realtà, amicizia con i docenti e tra compagni.

Seconda condizione: il desiderio.

Gli occhi sono la finestra attraverso la quale la realtà stimola la ragione, attraverso la quale la ragione si lascia interrogare dalla realtà, da quello che accade, dai fenomeni fisici, dalle parole, dai testi di altri uomini. Gli occhi sono anche lo strumento attraverso il quale l’io si pone in relazione con il tu, comunica con gli altri, manifesta i suoi sentimenti, il suo interesse, la sua passione, il suo giudizio. Ma cosa innesca questo rapporto tra l’io e la realtà, tanto che gli occhi si perfezionano per poterlo vivere sempre più intensamente? È la stessa realtà, (fatti, persone, luoghi, fenomeni, parole…) che desta il nostro desiderio di conoscerla, capirla, possederla, amarla. La prima mossa della conoscenza è sempre passiva, ma tocca all’io mantenere vivo il desiderio, continuare a desiderare ciò che ha incontrato. Perché il cosmo è inesauribile, non bisogna avere fretta di definire, dire l’ultima parola su persone, fatti, fenomeni. Tenete aperta la domanda, non sopprimete i vostri desideri più profondi di verità, bellezza, giustizia, felicità, esercitatevi a paragonare tutto con essi e la realtà diventerà feconda di risposte e proposte.

Terza condizione: la libertà.

A un recente incontro cui ho partecipato, una sociologa, Chiara Giaccardi, parlava di «libertà generativa». Pensiamo spesso di essere liberi quando possiamo scegliere fra varie, molte opzioni. Ma questo tipo di libertà non è di per sé quella che ci soddisfa di più. Ci sentiamo veramente liberi, infatti, quando possiamo «far esistere ciò che è ancora non c’è», quando possiamo dare il nostro contributo a costruire qualcosa, a rendere più bello il mondo. Nessuno si sottragga a questo compito: non è vero che tutto è già stato fatto e noi possiamo solo scegliere l’una o l’altra opzione! Il mondo attende ciascuno di noi, di voi, perché ognuno può dare qualcosa di sé, può dar vita a qualcosa.

In tal senso mi ha oltremodo affascinato la presentazione avvenuta al Meeting di Rimini del telescopio James Webb, lanciato nello spazio il 25 dicembre 2021, che sta inviando immagini inedite e sorprendenti della formazione dell’universo. Abbiamo scelto una di queste immagini che rappresenta una nebulosa. È la prima pervenuta ed è frutto di anni di lavoro per costruire il telescopio e per inviarlo nello spazio, mesi per renderlo operativo, settimane per perfezionare i suoi occhi così da rendere fruibili ed eloquenti le immagini. Un lavorio a cui hanno contribuito tanti io, scienziati, ingegneri, tecnici… che sta accelerando la ricerca sull’origine dell’universo come mai era successo nella storia.

Ecco, sia questa una metafora del nostro fare scuola: ciascuno al suo lavoro, con una profonda stima dei suoi desideri, con un’infinita curiosità di conoscere il cosmo e certo della possibilità di dare il suo libero contributo alla costruzione del mondo!

Eduscopio 2019/2020 – Liceo Classico si conferma al primo posto

Il nostro Liceo Classico si conferma al primo posto a Milano della classifica di Eduscopio 2019/2020 mentre il nostro Liceo Scientifico sale al settimo posto in città. Quest’anno i ricercatori della Fondazione Agnelli hanno messo sotto la lente di ingrandimento i dati di circa 1.255.000 diplomati italiani in tre anni scolastici (a.s. 2013/14, 2014/15 e 2015/16) in circa 7.300 indirizzi di studio nei Licei statali e paritari.

Il sistema di analisi di Eduscopio ci porta innanzitutto a rallegrarci della buona riuscita, nel percorso universitario, dei nostri studenti di quegli anni di cui abbiamo bene in mente volti e storie. I risultati raggiunti ci portano così a fare alcune riflessioni sul metodo scolastico e culturale che portiamo avanti nelle scuole della Fondazione Grossman. “I nostri licei – ha sottolineato la Preside del Classico, Giulia Regoliosi – non fanno test d’ingresso né particolari screening di partenza, ma tengono come criterio la fiducia nelle scuole di provenienza e la decisione dei ragazzi, espressa in un colloquio personale con la presidenza, di voler affrontare questi studi. Nel corso dei cinque anni la dispersione è molto limitata e si cerca soprattutto di reindirizzare chi sembra aver sbagliato strada”.

Due sono le caratteristiche del nostro impegno. aiutare gli studenti a formarsi un metodo di studio personale, a far proprio il contenuto degli studi, ad acquisire responsabilità e autonomia; valorizzare il lavoro del consiglio di classe, la collaborazione fra docenti, l’importanza di ogni disciplina. In questo modo la scelta universitaria di ciascuno studente risulta adeguata per la preparazione di base e rispettosa degli interessi già strutturati e certi. Così si comprende come i nostri studenti siano in grado di muoversi nel mondo universitario senza troppa difficoltà e disagio“.

Scheda Liceo Classico

Scheda Liceo Scientifico

 

 

Primaria e Secondaria – Un popolo in festa!

Sabato 1 giugno presso il Campo Colombo si è svolta la festa di fine anno della Scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado della Fondazione Grossman. I bambini della Primaria hanno presentato dei lavori didattici significativi, mentre i ragazzi delle Medie si sono cimentati per la prima volta nella corsa campestre divisi per classi.

Chi attraverso l’esposizione di un argomento, chi attraverso la competizione, tutti hanno espresso la gioia per il cammino svolto con i propri compagni. È stata chiaro come ciascuno possa portare il proprio contributo alla costruzione della scuola. Anche i genitori hanno partecipato attraverso il canto, un gesto che ha aiutato la coscienza di un popolo unito che cammina per consolidare una vera alleanza tra scuola e famiglie, unite dal comune desiderio educativo.

Aver trascorso un anno insieme ha fatto crescere tutti, ragazzi e adulti, ed è un dono che sentiamo il dovere (e il piacere) di coltivare. Un’immensa gratitudine va a maestre e docenti, che con il loro paziente lavoro quotidiano aiutano la crescita della comunità educante, secondo l’immagine del villaggio cui ci ha richiamato spesso Papa Francesco.

Vai alla Gallery

Guarda il video della festa

 

 

 

Insieme facciamo Scuola! Il tuo 5×1000 alla Fondazione Grossman

Potremmo semplicemente dirvi che la destinazione del 5×1000 non ha nessun costo. Preferiamo, invece, ricordarvi come attraverso questo semplice gesto potrete contribuire a migliorare e sostenere il presente ma soprattutto il futuro dei nostri studenti.

Le risorse raccolte negli anni con il 5×1000 ci permettono di confermare e rafforzare differenti servizi per le famiglie e gli studenti:

  • Fondo di Solidarietà, nato per aiutare le famiglie in difficoltà economica;
  • potenziamento del Sostegno, per accompagnare i ragazzi con disabilità nell’avventura quotidiana della scuola;
  • interventi di ristrutturazione della nostra sede.

La scelta di destinare il proprio 5×1000 alla Fondazione Grossman non è, quindi, una semplice donazione. È un gesto concreto per implicarsi con la nostra storia e con la missione delle nostre scuole. Per questo vi chiediamo di condividere questa opportunità con amici e conoscenti.

Per farlo è sufficiente apporre la propria firma e inserire il codice fiscale della FVG (97475710154) nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” delle dichiarazioni 730 e Unico o nella certificazione unica.

 

Eduscopio 2018/2019 Liceo Classico 1° classificato a Milano

Ben 7.000 scuole e oltre un milione di studenti delle secondarie superiori sono stati messi sotto la lente di ingrandimento dalla Fondazione Agnelli che ha pubblicato i risultati aggiornati su Eduscopio.it. L’obiettivo? Capire il livello di preparazione degli studenti e se le scuole hanno svolto un buon lavoro.

Per l’edizione di quest’anno, la quinta consecutiva, la Fondazione Agnelli ha analizzato nel dettaglio i dati di 1.260.000 di diplomati italiani di 7.000 scuole in tre successivi anni scolastici (2012/2013, 2013/2014, 2014/2015) e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.

Il nostro Liceo Classico, istituito nel 2007, è entrato per la terza volta nella valutazione Eduscopio. E dopo l’ottavo posto del primo anno e il quarto dell’anno scorso, quest’anno abbiamo raggiunto la vetta della classifica, posizionandoci al 1° posto nell’area di Milano. Un risultato straordinario, considerata la grande tradizione dei licei classici milanesi che compaiono nei primi posti.

Gli indicatori utilizzati per la comparazione considerano la media dei voti e i crediti ottenuti nei piani di studio relativi al primo anno di immatricolazione nei diversi Corsi di Laurea. Il posizionamento (posizione) delle scuole è elaborato sulla base di un indice (FGA), che «mette insieme la Media dei Voti e i Crediti Ottenuti normalizzati in una scala che va da 0 a 100, dando un peso pari al 50% ad ognuno dei due indicatori».

Il nostro Liceo Scientifico si conferma ancora una volta a livelli alti, posizionandosi al tredicesimo posto, in un panorama estremamente competitivo che, nel contesto milanese, vede coinvolte oltre 50 scuole nella valutazione della Fondazione Agnelli.

Per noi i posizionamenti ottenuti, nella consapevolezza dei limiti di queste indagini, sono una conferma della bontà del percorso intrapreso dalla Fondazione Grossman non certamente un punto di arrivo. La sfida quotidiana che ci attende è quella di proseguire sulla strada della costruzione di una proposta didattica e educativa sempre più qualificata, consapevole e aperta al mondo, per preparare i nostri allievi ad affrontare da uomini e donne tutte le sfide della vita.

Scheda Liceo Classico

Scheda Liceo Scientifico